Difendiamoci da Equitalia!

Siamo tutti vittime di Equitalia!

Ognuno di noi, talvolta a sua insaputa, ha qualche piccola pendenza con il fisco. Solo che ora quella multa non pagata, quella rata dell'immondizia mai arrivata, quel conto dell'Iva sbagliato dal commercialista può diventare qualcosa che ti cambia la vita per sempre.
Equitalia, la socieà per azioni a totale capitale pubblico (51% Agenzia delle Entrate, 49% INPS) è l'agente per la riscossione. Si compone di Equitalia SPA (il capogruppo), Equitalia Servizi ed Equitalia Giustizia. Una macchina fiscale che finisce per colpire il comune cittadino molto più pesantemente che dei grandi evasori, faccendieri e banchieri. Equitalia è lo strumento dello Stato per far cassa.
Passano come un rullo compressore su persone che, in un momento di crisi economica e sociale, vivono già in estrema difficoltà. Il sistema economico e politico che ha generato la crisi la vuol far pagare ai soliti noti ovvero lavoratori, pensionati, precari e piccoli artigiani con modalità che vogliamo mettere in discussione. Il nostro obbiettivo è quello di denunciare politicamente il sistema “Equitalia” e nello stesso tempo dare strumenti per una prima difesa tecnico – legale gratuita. Tutto ciò all'interno di un percorso autorganizzato che ci permetta di acquisire conoscenze e praticare forme di lotta concreta per difendersi da chi, per poche migliaia di euro, ti può requisire la casa e pretendere il 9% d'interessi sui pagamenti (il 10% considerato usura).

E’ora di dire basta!

  • Vogliamo la chiusura di Equitalia; vogliamo che gli Enti si riorganizzino con strutture di riscossione dei tributi che tengano conto della situazione del debitore.
  • Vogliamo che i proventi dei tributi vengano reinvestiti nel territorio, nei servizi sociali, nella sanità e nella scuola. 
  • Vogliamo creare percorsi di solidarietà per bloccare le eventuali requisizioni di case, strumenti, macchinari per lavorare e intervenire nelle aste per difendere i diritti inalienabili dei malcapitati e ignari cittadini.


Come difendersi da Equitalia!

La cartella esattoriale o di pagamento da la possibilità ad Equitalia di agire in caso di mancato pagamento sui beni del debitore attraverso diverse strade come fermo amministrativo, ipoteca sulla casa o nella peggiore delle ipotesi al pignoramento dell’abitazione con successiva vendita coatta. La procedura di riscossione attivata con la cartella di pagamento può riguardare tutte le entrate dello Stato e degli enti pubblici, previdenziali e locali. Le sanzioni amministrative non pagate alla loro naturale scadenza, saranno iscritte a ruolo e soggette allo stesso iter di riscossione coattiva delle tasse, imposte e tributi.

Quando si riceve una cartella esattoriale si possono percorrere tre strade oltre, naturalmente, a quella di pagare senza eccepire nulla. La prima è quella di impugnare l’atto dinanzi all’Autorità giudiziaria competente, se si ritiene infondata la richiesta di pagamento o se sono stati commessi errori nella procedura di riscossione. La seconda è quella di presentare un’istanza di autotutela all’Ente creditore, chiedendo lo sgravio/discarico, se l’infondatezza della richiesta di pagamento è così evidente da poter essere riconosciuta dallo stesso Ente creditore, senza fare ricorso all’Autorità giudiziaria (ad esempio
quando il pagamento è già avvenuto e si è in possesso della ricevuta), ricordando che tale impugnativa amministrativa non sospende i termini per l'opposizione giudiziale. La terza è quella di chiedere la rateizzazione del debito iscritto a ruolo, se non si è in grado di pagare l’intero importo e non vi sono fondati motivi di contestazione.

Decorsi invano i termini per l'opposizione giudiziale indicati nella cartella, se le somme non sono state pagate e non è stata concessa la sospensione, l'Agente della riscossione può: disporre il fermo amministrativo dell'auto; effettuare l'iscrizione di ipoteca sulla casa; avviare l'esecuzione forzata sui beni del debitore. Nel caso in cui si proceda ad esecuzione forzata dopo un anno dalla notifica della cartella, l'Agente della riscossione dovrà notificare un avviso contenente l'intimazione a pagare entro cinque giorni. Per vedere le cartelle esattoriali che risultano non pagate o che stanno per essere notificate si può richiedere ad Equitalia un estratto di ruolo. Il termine di prescrizione di una cartella variano a seconda del tipo di tributo oggetto dell'iscrizione a ruolo e della riscossione: per le multe per infrazioni al codice della strada è di 5 anni, per i tributi locali è di 5 anni dalla prima notifica di accertamento, per il bollo auto 4 anni e per il canone RAI è 10 anni dalla scadenza. Attenzione! Se esistesse un'altra notifica entro la fine della prescrizione, riparte da quella data la decorrenza della prescrizione stessa.. Se viene notificata una cartella di pagamento per tributi, multe o altro prescritti è necessario procedere con un ricorso per eccepire tale prescrizione impugnando l'atto dinnanzi all'Autorità giudiziaria competente oppure procedere con un'istanza di autotutela presso l'ente creditore e, se l'ente non comunica lo sgravio entro i termini dell'opposizione giudiziale, ricorrere comunque al Giudice.


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